Non tutte le gengiviti evolvono in parodontiti, ma è vero che ogni parodontite presenta sempre una gengivite alla base; appare quindi evidente che la presenza di batteri patogeni, strettamente Gram-negativi, costituisce una condizione necessaria, ma non sufficiente a determinare la malattia. Lo stato di salute parodontale, identificato dall’assenza di flogosi è il risultato dinamico di una serie estremamente complessa di interazione tra noxae patogene, risposta immunologia loco-regionale e sistemica e fattori predisponenti, quindi di fattori di rischio aggravanti, proprio di ogni individuo.
Tale varietà di fattori in gioco, fa sì, che il decorso delle parodontiti sia caratterizzato da periodi di attività e da periodi di quiescenza, lunghi anche anni, che portano se non trattati adeguatamente, all’esito finale, consistente nella mobilizzazione ed espulsione, in extremis, degli elementi dentari interessati.
I fattori di rischio sono:
- Fumo
- Patologie sistemiche
- Alterata risposta immunitaria
- Infezioni croniche
- Farmaci
- Presenza patogeni nella placca
È necessario dunque informare il paziente ed aiutarlo a comprendere quali siano i possibili fattori di rischio in grado di sviluppare o di aggravare, qualora già presenti, la perdita del sostegno osseo per i suoi denti. Far conoscere al paziente il proprio livello di rischio può grandemente facilitare il grado di collaborazione dello stesso nel controllo della malattia parodontale o addirittura nella sua prevenzione.
Gli indicatori di rischio sono:
- Perdita ossea/ età
- Pregressa parodontite
- Tasche> 4mm
- Sanguinamento al sondaggio
- Condizioni socio-economiche
- Scarso livello di igiene orale
- Rare visite periodiche
- Suscettibilità genetica